Rovigo se ne sta placida a nord del Po e a sud dell’Adige. Nessun corso d’acqua scorre nel centro cittadino, eppure l’acqua è l’elemento caratterizzante del Polesine, una linea di terra stretta e lunga solcata da canali e alvei di antichi fiumi che corrisponde storicamente alla provincia di Rovigo.
È il capoluogo veneto meno visitato, ma l’indifferenza dei turisti è dovuta più alla fama internazionale delle province vicine che alla mancanza di attrazioni.
Non è meno bella o meno interessante di altre città italiane di simili dimensioni e sorge a ridosso di una delle meraviglie naturalistiche del nostro paese: lo sterminato e poco conosciuto Delta del Po. Di origine medievale, Rovigo fu dominio degli Estensi, della Repubblica Serenissima di Venezia e degli austriaci.
Una sua fama ce l’ha, e poco lusinghiera a dire il vero. Nel 2014 un sondaggio radiofonico le appioppò il titolo di “città più noiosa d’Italia”, e da allora si sono sprecate le battute sulla sfrenata vita notturna di Rovigo (pressoché inesistente), sulla grandezza del centro storico (piccolissime), sulle nebbie che non fanno vedere nulla.
Ridano pure le altre città medio-piccole d’Italia. Rovigo può vantare una stazione dove si fermano i treni Frecciarossa, mostre originali che attirano visitatori dalle province vicine e non solo, un teatro storico e uno sperimentale, un evento fondato nel 2013 che è già considerato uno dei 25 festival culturali più importanti d’Italia (Rovigoracconta) e tante splendide mete raggiungibili in giornata come Ferrara, Padova, Venezia, Verona.
La quieta Rovigo è una città a misura d’uomo, facile da raggiungere e da girare, con più cose da vedere e di fare di quel che la sua ingiusta fama potrebbe farvi credere. Una meta insolita in una delle regioni più visitate d’Italia.
Il centro di Rovigo è molto piccolo e si gira facilmente a piedi. I punti di riferimento principali sono le due piazze centrali, Piazza Vittorio Emanuele II e Piazza Garibaldi, e Corso del Popolo, la classica arteria principale del centro che è anche la via prediletta per shopping.
Le cose da vedere nel centro di Rovigo sono tutte concentrate a brevissima distanza da questi luoghi-chiave. Val la pena spostarsi per vedere le attrazioni più interessanti della provincia.
Palazzo Roverella è la punta di diamante dell’offerta culturale cittadina. Le mostre temporanee che si tengono all’interno di questo palazzo attirano un vasto pubblico e sono molto apprezzate. Gli argomenti sono i più disparati: arte e magia, giapponismo, giostre storiche, il manga europeo, Marc Chagall…
Quest’elegante palazzo lungo il corso principale fu costruito alla fine del Quattrocento per volontà del ricco cardinale Bartolomeo Roverella, desideroso di far sfoggio del prestigio raggiunto dalla propria famiglia. I fasti non durarono a lungo: con la morte del cardinale, avvenuta solo tre anni dopo l’inizio dei lavori, la costruzione del palazzo si interrompe e giù dal tardo Cinquecento gli interni vennero modificati più volte senza alcun criterio.
Bisogna attendere la fine della Seconda Guerra Mondiale perché il palazzo acquisti lo splendore che era nei piani del cardinale. Non avrete difficoltà a riconoscere la sua armonica facciata in mattoni rossi e marmi rosa e il porticato che poggia su eleganti colonne.
Oltre ad essere la sede espositiva di importanti mostre temporanee, Palazzo Roverella è anche la sede di un’importante pinacoteca.
L’esposizione permanente comprende una collezione di opere d’arte dal Quattrocento al Settecento raccolte nei secoli da nobili famiglie rodigine; tra gli artisti esposti troverete alcuni tra i più grandi maestri della pittura italiana tra cui Bellini, Vecelli, Tintoretto e Tiepolo.
Di fronte a Palazzo Roverella sorge un altro edificio storico di Rovigo che rappresenta un importante tassello dell’offerta culturale cittadina.
Più sobrio e austero rispetto a Palazzo Roverella, Palazzo Roncale fu costruito nel Cinquecento per volontà di Giovanni Roncale, un mercante di Bergamo che si stabilì e fece fortuna a Rovigo, riuscendo a nobilitare la propria famiglia e a farne un cardine dell’aristocrazia rodigina nei secoli a venire.
Attualmente il palazzo espone una parte della collezione della pinacoteca.
Un piccolo gioiello del centro di Rovigo è il Teatro Sociale, un teatro storico aperto nel 1819 e ancora oggi configurato come ente pubblico. Rappresenta uno dei pochi Teatri Lirici di Tradizione d’Italia e porta avanti una stagione lirica molto amata dalla popolazione locale affiancata da stagioni di prosa, danza, concertistica, jazz e teatro ragazzi.
In anni recenti il Sociale di Rovigo ha svecchiato la sua immagine, legata soprattutto a spettacoli di cartellone dal taglio tradizionale, aggiungendo alle consuete proposte spettacoli più moderni e capaci di soddisfare un pubblico variegato.
È possibile partecipare a visite guidate del teatro previo appuntamento.
Fa da contraltare al Teatro Sociale il Teatro Studio, una sala dedicata a produzioni sperimentali e di avanguardia attualmente gestita dal Teatro del Lemming.
Con una passeggiata di soli 10 minuti dalle piazze principali del centro potete raggiungere un museo interamente dedicato alle particolarità del territorio del Polesine.
Allestito nelle sale del’ex Monastero Olivetano di San Bartolomeo, il Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo fa uso di installazioni multimediali, plastici, diorami e reperti archeologico per raccontare lo sviluppo delle civiltà sorte sulle sponde del Po e dell’Adige.
Il percorso di visita si articola in cinque periodi storici: Età del Bronzo, Età del Ferro, Età Romana, Medioevo e Rinascimento.
Anche Rovigo aveva il suo castello: fu eretto nel 920 dal vescovo della vicina città di Adria; faceva parte della fortificazione difensiva che cingeva il nucleo storico della città e fungeva da sede episcopale per il prelato in fuga dalle invasioni degli ungari.
Tutto ciò che rimane del castello medievale di Rovigo sono due torri pendenti che si possono vedere all’interno di un bel giardino situato all’inizio della zona pedonale del centro.
La più alta è la Torre Donà (51 metri), ma la sua è una facile vittoria perché alla vicina Torre Grimani manca tutta la parte superiore (da qui il soprannome di Torre Mozza). Le due torri non sono visitabili, ma val la pena passare a vederle e magari approfittare del parco per fare una piccola sosta rilassante.
Viene chiamata La Rotonda ma a voler essere precisini la sua forma è ottagonale: stiamo parlando della Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, l’edificio religioso più interessante di Rovigo.
Costruita a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, la chiesa ha un aspetto esterno semplice e lineare. L’interno è molto più sfarzoso e custodisce invece preziosi dipinti veneti del Seicento; degni di nota sono anche l’altare del 1607 e l’organo del 1767.
La chiesa è circondata da un ampio porticato e si affaccia su Piazza XX Settembre, un popolare luogo di ritrovo per i giovani rodigini.
Tra le antiche porte di Rovigo la meglio conservata è la quattrocentesca Porta di San Bortolo, che presenta ancora pressoché intatta la sua merlatura ghibellina.
Attraverso la porta si accede dal centro al quartiere di San Bartolomeo, nella zona sud della città.
A soli 15 km dal centro di Rovigo, in località Fratta Polesine, si trova un’elegante villa palladiana: è Villa Badoer detta La Badoera, da non confondere con Villa Badoere detta La Rotonda in provincia di Treviso. Progettata da Andrea Palladio, il geniale architetto vicentino a cui si devono le più belle ville venete, fu dimora nobiliare di una ricca famiglia veneziana.
È costituita da un corpo centrale, che fungeva da residenza dei proprietari, e due barchesse disposte a semicerchio; la villa fu ampliata nel Settecento con l’allungamento delle barchesse. L’interno è decorato con eleganti affreschi raffiguranti scene mitologiche e altri motivi decorativi ripresi dall’antichità classica.
Attualmente una delle due barchesse ospita il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine.
Il Delta del Po è la meraviglia della provincia di Rovigo: la Camargue italiana, un affascinante territorio paludoso di grandissima importanza ambientale e culturale ma ancora ignorato dal turismo di massa.
La sua bellezza malinconica ha fatto da sfondo ad alcune delle più importanti pagine di storia del cinema italiano (si pensi a Paisà, uno dei capolavori del Neorealismo), mentre oggi fa da sfondo a splendide escursioni in bici, in barca o a piedi.
Sono tante le attrazioni da non perdere nel Delta del Po, per questo motivo abbiamo creato una pagina di approfondimento.
Maggiori informazioniNella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
La città non ha vocazione turistica, pertanto sono davvero molto pochi gli hotel in centro a Rovigo. Meglio orientarsi su un b&b o meglio ancora spostarsi di pochi chilometri e soggiornare in un agriturismo.
Per chi ama le strutture moderne, dotate di tutti i comfort, è presente un hotel 3 stelle di una catena internazionale nei pressi del casello autostradale.
Il turismo rurale nella provincia di Rovigo sta suscitando un interesse crescente e sono quindi sempre di più le case vacanza, gli affittacamere e i campeggi a disposizione di chi vuole trascorrere una vacanza nel verde pur rimanendo a poca distanza dalla città capoluogo.
Seppur strategicamente meno importante di altre città venete, Rovigo non viene trascurata dalle più importanti vie di collegamento ed è quindi facile da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici.
Se volete arrivare a Rovigo in auto l’autostrada di riferimento è la A13 Bologna-Padova; il casello di Lendinara-Rovigo Centro si trova a meno di 4 km dal cuore della città.
La stazione ferroviaria si trova invece alle porte del centro e si può comodamente raggiungere a piedi. I collegamenti per Bologna e Venezia sono molto frequenti, assicurati da treni regionali, intercity e alta velocità.
Nel raggio di 80 km si trovano ben quattro aeroporti importanti, tutti serviti da compagnie low cost: Venezia, Treviso, Verona e Bologna.
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Rovigo è la provincia più meridionale del Veneto. Confina a sud con l'Emilia-Romagna e a nord con le province di Venezia, Padova e Verona. La città capoluogo si trova nella parte centro-settentrionale della provincia, a circa 70 km da Venezia, 40 km da Padova e 80 da Verona.