I colori sgargianti delle case e le tinte tenui degli elaborati merletti compongono la variegata tavolozza chiamata isola di Burano. La più colorata isola di Venezia è un piccolo mondo abitato da circa 3000 abitanti, composto da cinque frazioni separate da tre canali e collegate da ponti.
Più piccola di Murano e molto più distante dal centro di Venezia, ha in comune con l’altra celebre isola veneziana una fama internazionale basata unicamente su una tradizione tipica del luogo: ciò che il vetro soffiato è per Murano, il merletto a tombolo è per Burano.
La maggior parte dei turisti viene qui per vedere dal vivo le leggendarie vecchine sedute a cucire sulla soglia di casa. È un’attrazione insolita, ma decisamente affascinante: non potrete staccare gli occhi dalle loro abili mani capace di creare decorazioni minutissime dall’elaborata complessità.
Per conoscere la storia e i segreti di questa tradizione secolare c’è un bel museo, situato nella piazza centrale dell’isola (che poi è anche l’unica); da lì potete partire per un’esplorazione senza meta per le viuzze di Burano, meglio se a ritmo lento per assaporare quest’angolo di Venezia così diverso dai sestiere del centro storico.
Diverso non solo nei ritmi e nella pace, ma anche nel gusto. Burano ha le sue specialità tipiche: il risotto di gò, preparato con il brodo di ghiozzo, un pesce tipico della laguna di Venezia, e i biscotti Bussolà e Esse, che rappresentano un ottimo souvenir da portare a casa.
Tra passeggiate rilassanti, foto mozzafiato, tramonti romantici e meraviglie nascoste, Burano non vi farà rimpiangere di esservi allontanati dalle attrazioni più visitate di Venezia.
Ogni angolo di Burano nasconde una sorpresa: ecco una guida a cosa vedere nell’isola del merletto.
L’attrazione da non perdere a Burano è il Museo del Merletto, interamente dedicato alla tradizione a metà tra artigianato e arte che ha reso celebre quest’isola in tutto il mondo.
Aperto nel 1981, il museo è ospitato all’interno degli spazi che un tempo ospitarono la Scuola dei Merletti di Burano, aperta quasi un secolo prima dalla contessa Andriana Marcello allo scopo di recuperare e valorizzare questa tradizione secolare.
In esposizione potrete ammirare più di duecento preziosissimi merletti veneziani realizzati dal XVI al XX secolo (più della metà provenienti dalla collezione della scuola) che insieme a documenti e disegni preparatori raccontano la storia del merletto a Burano.
Avrete inoltre la possibilità unità di vedere le maestre merlettaie al lavoro e di conoscere i segreti della loro sapiente tecnica.
Una delle immagini più note di Burano è il Campanile a ridosso della Chiesa di San Martino, che salta subito agli occhi per la sua forte pendenza dovuta a un cedimento del terreno, un po’ come accadde per la più celebre torre pendente d’Italia a Pisa.
Con la sua altezza di 53 metri, il Campanile storto di Burano si staglia nel cielo ben al di sopra dei tetti delle case ed è una delle prime cose che si notano arrivando in barca sull’isola. A pianta quadrata, è stato più volte modificato e restaurato nel corso dei secoli e presenta elementi rinascimentali e neoclassici.
Piazza Galuppi è l’unica piazza di Burano, ma anche se non ha concorrenti svolge degnamente la funzione di piazza principale: è il cuore della vita cittadina, punto di passaggio pressoché obbligato per residenti e turisti.
Su di essa si affacciano alcuni dei bei più edifici della città tra cui il Palazzo del Podestà, sede del municipio, la chiesa di San Martino e il Museo del Merletto. Al centro della piazza è presente una vera da pozzo del Cinquecento e un cippo portapennone in pietra d’Istria decorato con bassorilievi.
La piazza è intitolata a Baldassare Galuppi, compositore veneziano vissuto nel Settecento famoso per le sue collaborazioni con Carlo Goldoni e il teatro di commedia. Viene ricordato con una statua realizzata da un altro famoso artista locale, lo scultore Remigio Barbaro.
Si chiama Tre Ponti ma in realtà è uno solo e rappresenta uno dei punti migliori per osservare l’isola di Burano… e innamorarsene perdutamente!
Da questo ponte in legno che unisce tre rive (da qui il nome) si può godere della più bella vista sulle case colorate di Burano, sovrastate dal campanile storto e baciate dal sole; sullo sfondo si può vedere una Venezia lontana e piccolissima.
Uno dei momenti migliori per attraversarlo, rigorosamente minuti di macchina fotografica, è il tramonto.
Tra le case colorate di Burano ce n’è una che salta all’occhio: le sue pareti non sono di un’unica tinta vivace, sono un tripudio di forme geometriche colorate che creano un effetto d’insieme davvero strepitoso. È la Casa di Bepi Suà, o Bepi delle Caramelle, dove visse il buranello Giuseppe Tonelli, un personaggio rimasto nel cuore degli abitanti dell’isola.
Appassionato di cinema, lavorò come uomo delle pulizie e manutentore in cinema locale; alla chiusura del cinema si guadagnò da vivere vendendo caramelle nella piazza cittadina e mantenne viva la passione per i film organizzando un cineforum estivo per i bambini del suo quartiere.
L’altra passione di Giuseppe era la pittura, tanto da usare le pareti di casa come un’enorme tela su cui ogni anno aggiungeva un nuovo disegno. Alla sua morte la casa venne restaurata mantenendo la facciata esterna così com’era stata dipinta da Giuseppe: una festa di colori e forme, diventata un simbolo di Burano e fotografata da turisti di tutto il mondo.
La chiesa più importante di Burano è quella di San Martino Vescovo, che si può ammirare in Piazza Galuppi. Costruita nel XVI secolo, fu più volte restaurata; al suo interno custodisce una preziosa tela del Tiepolo raffigurante la Crocifissione che risale alla prima metà del Settecento.
L’isola sorella di Burano è Mazzorbo, raggiungibile a piedi in pochi minuti grazie ad un ponte in legno (Ponte Longo).
Scarsamente popolata (conta poco più di 300 abitanti) e solitamente snobbata dai turisti, è un luogo pacifico e sorprendente. Una volta attraversato il ponte vi troverete di fronte a qualcosa che non vi aspettereste mai di trovare a Venezia: orti, frutteti e vigneti. Mazzorbo è infatti una rarissima oasi verde nella città lagunare, con la quasi totalità della superficie occupata da campi coltivati.
I due prodotti tipici dell’isola di Mazzorbo sono le “castraure” (primo frutto della pianta dei carciofi) e l’uva Dorona, un’uva autoctona della laguna di Venezia con la quale viene prodotto un particolarissimo vino bianco.
L’attrazione dell’isola è la Tenuta Venissa, una tenuta agricola privata aperta al pubblico; all’interno della proprietà sono presenti un wine resort di lusso, un ristorante Michelin e un’osteria dal design contemporaneo.
Un’isola visitabile solo con gita in barca da Burano è San Francesco del deserto, altra oasi di pace che il turismo di massa non ha minimamente intaccato. L’isola è anche nota come “isola dei frati” perché ospita un monastero di frati francescani le cui origini risalgono al XIII secolo.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Dormire a Burano non è una scelta molto comune, vuoi per la lontananza dal centro di Venezia vuoi per la poca scelta di alloggi e il costo non esattamente economico. C’è un solo hotel a Burano, di categoria 5 stelle, a cui si aggiungono b&b e appartamenti quasi tutti di fascia elevata.
Al costo dell’alloggio va poi aggiunto quello dei trasporti, considerando che ogni volta che vi sposterete dall’isola avrete bisogno di un vaporetto.
È un turismo elitario ma non snob, che punta al massimo del comfort e del relax, senza abbagliare gli ospiti con tocchi glamour. Costerà un po’ di più, ma soggiornare a Burano è un’esperienza unica che renderà indimenticabile la vostra vacanza a Venezia.
Per qualcosa di ancora più elitario potete dormire al wine resort presente sull’isola di Mazzorbo.
L’isola di Burano è raggiungibile solo in barca. Il modo più economico per arrivare a Burano dal centro di Venezia è prendere il vaporetto n.12 in partenza da Fondamenta Nuove, a circa 2 km dalla stazione ferroviaria; è possibile arrivare da altre zone, ma in questo caso è necessario almeno un cambio, il che fa aumentare notevolmente la durata del viaggio. Con il vaporetto diretto potrete arrivare a Burano in circa 45 minuti.
Con qualche euro in più rispetto al biglietto andata e ritorno del vaporetto è possibile partecipare a un tour in barca delle isole veneziane: Burano è una delle isole comprese nella maggior parte delle escursioni guidate. È una soluzione decisamente più comoda rispetto ai mezzi pubblici ed è consigliata in particolare a chi ha poco tempo a disposizione.
I prezzi dei tour dipendono dalla durata complessiva (variabile in base all’itinerario e alla durata delle soste) e dai servizi compresi (visite guidate, aperitivi, ecc..).
La leggenda racconta che il primo merletto di Burano fu un velo nuziale donato dalla Regina del Mare a un pescatore che riuscì a resistere al canto delle sirene e a restare fedele alla sua promessa sposa. Straordinariamente bello, il velo destò l’invidia di tutte le ragazze del paese, che si misero a cucire con ago e filo sempre più sottili nel tentativo di realizzare un ricamo ancora più bello.
La storia racconta invece che i primi merletti di Burano siano stati realizzati nel Cinquecento all’interno di dimore signorili. Nei secoli divennero un oggetto di pregio desiderato di nobili di tutta Europa, riuscendo a tener testa ai ricami francesi.
La lavorazione del merletto subì un forte declino alla fine del Settecento, in coincidenza della fine della Serenissima, ma già un secolo dopo si trovò a vivere una nuova era di splendore.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.